Mi piace camminare per sentieri e viottoli di campagna, immersa fra i profumi della macchia mediterranea e quelli delle erbe selvatiche, poggiando un piede dopo l’altro con attenzione, per evitare un formicaio o la tana di una talpa, consapevole di camminare in una meravigliosa terra: la Terra delle Gravine.
E’ il mio rituale quotidiano. Ogni giorno, dopo pranzo, fuggo per un’oretta dal solito tran tran lavorativo per “rifugiarmi” nel bosco o sulla murgia, alla ricerca di qualche masseria abbandonata, di qualche grotta o semplicemente a passegiare con i miei cani lungo il ciglio dell’amata gravina, per sentire il vuoto del crepaccio che si staglia sotto i miei occhi: un’oasi di pace a 10 minuti a piedi dal B&B.
Il periodo dell’anno che adoro è, certamente, la Primavera… quando la natura e gli animali si risvegliano e il ciclo della vita ricomincia.
La mia passione in questo periodo sono asparagi (di cui vi parlerò un’altra volta, allegando magari qualche gustosissima ricetta) e orchiedee selvatiche.
A Primavera, tra una pianta di asfodelo e una di ferula, che ti ricordano le storie antiche degli uomini che conoscevano profondamente la natura e ne interpretavano i segni vivendo in simbiosi con essa , trovi alcuni dei fiori più belli del creato (tra i miei preferiti, insieme ai miei amati bellissimi Iris), le orchidee selvatiche. Ne esistono oltre 50 specie qui nel Parco Regionale Terra delle Gravine, diverse per dimensioni e colori. Sono fiori spesso molto piccoli e relativamente rari per cui occorre una certa pazienza per vederle anche perchè spesso sono nascoste da lla vegetazione più alta e fitta. Mi piacciono talmente tanto che, nonostante il mio proverbiale “odio” per obiettivi e macchine fotografiche, mi ritrovo a trascorrere tutto il tempo delle mie escursioni e passeggiate a fotografarle (allego qualche foto a questo articolo, non siate troppo severi coi giudizi), per serbarne il ricordo da qualche parte… Guai a raccoglierle, sono rare e delicatissime (l’abuso di insetticidi, pesticidi e l’inquinamento atmosferico determinano una loro rapidissima scomparsa, infatti molte di esse sono ormai specie in via di estinzione o estinte), possono crescere solo in terreni incolti da almeno vent’anni, impossibili da coltivare in vaso o in giardino! Secondo biologi e studiosi la presenza delle orchidee selvatiche in un luogo è garanzia di un ambiente sano ed incontaminato. “Alleniamoci” alla contemplazione, quando si tratta di ambienti naturali, piante e fiori…. non portiamoci via nulla, lasciamo che tutti coloro che passano dopo di noi godano dei preziosi doni che la Terra sa regalarci…